«In che tonalità ti parlo?», chiesi.
Arturo si fermò fingendo di pensarci. Si passava una mano sul mento non rasato e si guardava intorno.
«Hm, non saprei. Forse Fa».
«Fa?».
«No, no, aspetta: di' qualcosa di ordinario».
«Di ordinario?».
«Sì: qualcosa nel tono di voce più comune, come quando mi dici che ti piacciono le zucchine».
Arturo Bergia è un compositore classico in crisi. Per rilanciarsi, dovrà comporre una sonata per pianoforte. Ma la sua è una crisi creativa profonda, senza soluzione, tanto insormontabile da essere quasi fisica. “Sono una balena morta. Sono un occhio cieco”, ripete. Sotto lo sguardo vigile di sua moglie, la Marialuce che narra la storia del suo annientamento, il Maestro percorrerà un ripido declino verso la follia, tra sinestesie assordanti e mutilazioni reali. Andrea Tarabbia, nel suo stile asciutto e analitico, ci racconta con questa suite narrativa senza tempo un'emblematica storia di violenza domestica, di amore asettico che consuma, in un'intimità che si scompone preparandosi a un olocausto finale. Un libro in cui la passione si trasforma nella devozione di Marialuce, e l'abnegazione nell'impossibilità d'amare questo Grande Compositore Decaduto.
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