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il libro / narrativa |
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La neve sta ammalando l’arcobaleno degli intonaci del porto. E Patrizia e il suo disco riecheggiano la febbre di questo piccolo miracolo che ha nascosto la cupola della Madonna delle Grazie offrendo una montagna di sale al dolore di questa notte. È un dolore romantico, quello di Patrizia davanti alla neve, dentro alla canzone che canta pure lei, ordinata, ossuta di sentimento. Non sbaglia manco una parola quando dice give a little hmm to me con i suoi denti storti. Intanto ha steso le braccia sul davanzale. È tardi. E brutto tirarsi indietro. Patrizia raccoglie un pugno di neve e lo ingoia, come se questo bastasse a far rivivere nel suo corpo il bambino che ha perso per sempre.
Mettete assieme Amanda Lear e Nino D’Angelo, il porto di Marsiglia e l’isola di Procida, la Bibbia e Baudelaire, tre nani, e un travestito che ha lo spessore tragico di un personaggio di Genet.
In una sintesi esistenziale degli anni Ottanta, in piena epoca di disimpegno politico, eroina facile, nuove rivendicazioni sessuali e incredibili cotonature, Alessio Arena ci dona un romanzo tragicomico dissacrante che è anche un film, un copione cinematografico che interpreta se stesso.
Si alternano così le vicende di un uomo innamorato dell’idea di essere donna, o di essere, più semplicemente, Dio in Terra, nella preparazione della sua complessa, bizzarra e inedita Trasfigurazione. Dove si piange, si ride e si balla come da tradizione partenopea. |
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l'autore |
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Alessio Arena |
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Nato nel 1984, scrittore e cantante. Ha pubblicato racconti sulle riviste «Linus», «Nazione indiana», «‘Tina», «Nuovi Argomenti» e in diverse riviste spagnole. Ha vinto
il premio del pubblico a Esor-dire 2009, ed è stato invitato a RicercaBO 2008. Il suo romanzo L’infanzia delle cose (Manni 2009) è stato Premio Giuseppe Giusti Opera prima.
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